Wednesday, September 7, 2016

Alta stagione

Le carni tirate al sole,
Sferzate dalle brezze,
(Di questo mare impietoso)
Si cedono agli occhi giovani,
Piene e rigonfie;
Simulacri delle primavere
Che sbocciano or ora,
Nel rossore e nell'abbondanza,
Delle gote e delle cosce.

Esse si ergono, stagliate,
Quasi perpendicolari
alla curvatura dell'orizzonte;
Colonne sinuose, flesse, che
Tra le spume si levano,
E dalle creste delle onde,
Cingendone i fianchi fecondi,
E ricacciando i corpi
Nelle bianche schiume,

Si separano dai fiotti bagnati.
E come questi ricadono,
In balia degli sciacqui
E dei vortici, così le anche,
Ed i glutei, febbricitanti
Tracciano archi,
Cancellati al seguito
Dell'andirivieni regolare
Delle acque scomposte.

E risalendoli, i rivoli dileguati,
E guadando le correnti;
L'inabbissamento di un tuffo,
Vede accostarsi nel tonfo,
La caducita' del momento.
L'acqua segna lo scoglio,
Ed i passi, il fondale, che
sbiaditi in uno sbuffo,
ricordano l'apice della stagione.

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