Tuesday, December 24, 2013

Interiectus / Corona

Un suo assestamento
che traina tutto al passato;
illogicamente, quasi
mai fosse stato, nel mentre.

Medesime paure e demenze;
stesse convinzioni che trascinano
il giorno e avanzano l'inettitudine
reiterano il proprio ufficio.

Avrei dovuto giocare prima al massacro:
ora è tardi e scivoli via.
Ma è stato un provare umano:
utilizzare le sensibilità di cui mi hanno disposto.

Niente di risolto, vago ancora diviso
tra la romantica caduta degli dei,
impressi nei loro cieli e il nostro camminare
presso canali di petrolio e carbone.

Canti delle stringhe ambivalenti,
per trovare quello che, credi,
qualcun'altro ricordi vividamente.
E le promesse si scaldano.

Nella distorsione delle speranze
le ossessioni di ieri sono lì,
nuovamente a torcersi, a torcerti
insensibili ai lamenti già uditi.

Un giorno da buono,
quando gli altri vagano di fuori
a spendere il proprio affetto,
Un giorno diversamente normale.

Tanto, non per affetto ne per pratica,
affossanti sensibilità altalenanti
tendono al di fuori di ogni portata
cioè che cerchi di afferrare.

Continua a non approfondire,
rimani sull'orlo.
Sono l'intervallo.
Questo è l'intervallo
e suona come una litania latina:

non come nessun'altra,
come tutti non sono;
certamente diversa
e uguale a tutto, del resto.

Non potrei che cadere per ognuna
e forse ancora più della solitudine
è l'unica certezza, dove casa sono io:
conoscere meglio, o solo tentare.

Monday, December 23, 2013

Climbing

Drifting over half-way risings