Sunday, May 4, 2008

Bus

Seduta, lo sguardo tristo,
Il mondo che scorre veloce
Lungo i tuoi fianchi,
Ti ergi come un Cristo
Da quel vorticoso turbamento
Di luce e di gente, quali
Colonne smosse dal vento.

Risplendono i tuoi profili bianchi,
Fuoriescono dal suono grigio
E giungono a salvarmi
Da un incubo di anonimità.

Ma è il momento a ingannarmi:
Si spalancano le porte
E sono nuovamente disceso,
Caduto. Ancora una volta
Questo terreno mi ha, arreso.
E sveglio, mi chiedo chi ancora,
Col solo sguardo, tirarmi fuori potrà.


3 comments:

Cicapooh said...
This comment has been removed by a blog administrator.
Scual said...
This comment has been removed by the author.
Cicapooh said...
This comment has been removed by a blog administrator.